โ HANS THEODOR STORM
Uno domanda: ยซE poi, che cosa accade?ยป. Lโaltro, invece, domanda soltanto: ยซQuello che faccio, รจ giusto?ยป. Ecco, si distingue cosรฌ il libero da un servo.
HANS THEODOR STORM
Ho scelto questa volta come stimolo per una riflessione una considerazione efficace e icastica di uno scrittore germanico che non so se abbia traduzioni in Italia: รจ Hans Theodor Storm, uno dei maestri della prosa tedesca dellโOttocento, ma attento anche alle trasformazioni della societร (di professione, infatti, era un giudice). Egli traccia la linea di demarcazione tra lโuomo autenticamente libero e morale e colui che รจ servo, pur illudendosi di essere furbo e previdente. Questโultimo, infatti, si preoccupa solo del risultato vantaggioso o meno delle sue azioni. Tutto รจ computato secondo un criterio egoistico ed esteriore.
La persona veramente responsabile e cosciente si interroga, invece sulla moralitร della sua azione, sulla correttezza etica dellโopera che sta per intraprendere, pronto a rinunziare anche a un vantaggio derivante, qualora lโatto in sรฉ sia perverso. La vera ricompensa egli la cerca nella pace della sua coscienza, nella dignitร della rettitudine, nella coerenza della sua vita. Questo gusto interiore si fa sempre piรน raro, non perchรฉ si vogliano a tutti i costi violare le norme ma perchรฉ lโattitudine generale รจ quella dellโamoralitร , dellโevitare ogni domanda scomoda, ogni autocritica, ogni capacitร di rinuncia. Ci si crea, cosรฌ, una coscienza essiccata e sterile oppure la si rende talmente elastica da esser capace di coprire tutto, rendendola in tal modo disabilitata a distinguere il bene dal male e ad avere quel rigurgito di vita morale che รจ il rimorso.
โงโง
โ๐๐๐๐๐ฃ๐ ๐ ๐ฅ๐ ๐ฃ๐๐๐ฃ๐
๐๐๐๐ โ๐ ๐๐๐ก๐๐๐